Una notizia terribile quella che stiamo per raccontarvi oggi.
Tre volontari di un canile vicino Kiev sono stati uccisi dai soldati russi mentre erano di ritorno da Bucha, per mettere in salvo alcuni animali.
I russi erano perfettamente consapevoli di sparare a dei civili, ciò nonostante hanno compiuto il terribile gesto.
“Memoria eterna per i volontari uccisi mentre prestavano aiuto al rifugio per animali”, ha scritto sul suo profilo social un altro volontario dello stesso rifugio.
A raccontare le dinamiche della vicenda il papà di una delle vittime, Valeriy Ustymenko, che ha visto il corpo del figlio di 25 anni dilaniato dai colpi esplosi dai soldati.
I tre volontari stavano tornando dal canile comunale di Bucha dove per ore avevano tentato di dare conforto ai cani spaventati dai continui bombardamenti. Intorno alle 12 del 4 marzo, però, Serhiy Ustymenko, 25 anni, Maxym Kuzmenko, 28 anni e Anastasia Yalanska, 26 anni, sono stati raggiunti da colpi di arma da fuoco di soldati russi che hanno letteralmente provocato la loro morte.
Il povero Valeriy si è trovato così davanti il corpo del figlio senza vita, insieme a quello dei suoi due colleghi. Non ha potuto far altro che trascinare i corpi verso il seminterrato di casa, dove a tutt’oggi si trovano.
A causa infatti della guerra i cadaveri non possono essere seppelliti e nessuno può dire addio ai propri cari in maniera degna.
La cosa più terribile di questa vicenda è che i ragazzi erano andati a salvare delle vite, vestiti in maniera assolutamente informale, e i soldati russi erano ben consapevoli che non si trattasse di militari.