Cinque chilometri al giorno, ogni giorno, per andare al cimitero a scodinzolare e a piangere sulla tomba del suo amico umano. Questa l’impresa quotidiana con cui un segugetto ha commosso Nicosia, in provincia di Enna. Nel cimitero della cittadina, dal luglio 2014, sono custodite le spoglie mortali del signor Sigismundo La Giusa.
Da allora il suo cane, un meticcio simil segugio francese non più giovincello, ogni giorno percorre la strada che dalla casa in campagna di contrada Cirata porta alla tomba del signor Sigismundo. E lì guaisce, scodinzola, fa le feste al sepolcro immobile.
I custodi del cimitero e i parenti degli altri defunti si struggono di tenerezza per quel cane, lo accudiscono e gli portano qualche bocconcino. In molti lo avrebbero voluto adottare ma nulla: lui continua la sua vita tra la casa dei tempi felici col suo amico umano e il cimitero.
Tutte le mattine, per anni, il personale lo ha trovato puntuale ai cancelli all’apertura, osservandolo correre ogni mattina dritto alla tomba del signor Sigismundo per poi rimanere lì a regalare effusioni non ricambiate.
Così ha trascorso tutto il resto della sua esistenza, quel cagnolino. A Nicosia non ne sapevano neppure il nome ma lui ha testimoniato affetto e lealtà come solo il cuore di un cane sa fare.
La sua storia è rimbalzata sui media locali, a cominciare dal Giornale di Sicilia anche sulla sua edizione online, finendo poi sul web e in tv.