Tredici anni, Trento è un cane coraggio che ha saputo fare della sua disabilità un punto di forza. A raccontare la sua storia è la sezione pistoiese di Enpa, nel cui rifugio si trova questo cane forte e gentile. “Seguo Trento da qualche anno – racconta Rossella dell’Enpa di Pistoia – ho iniziato quando è arrivato in canile. Affiancata da una volontaria, ho portato per anni Trento in passeggiata“.
“Uscire con Trento è stata una sfida ed una scoperta. Lui mi camminava incollato ad una gamba e non si allontanava mai, non annusava, non prendeva iniziative. Non mi piaceva”. A non convincere gli operatori era il fatto che il cane non si comportasse come tale. Una volta fuori dal box non aveva sete di conoscere il mondo e sgambettare per prati e boschi. No: “Tolto il guinzaglio, Trento non era libero, non nella sua testa. Qualcuno aveva costruito per lui, probabilmente negli anni precedenti al suo arrivo in canile, una gabbia mentale“, spiegano da Enpa.
Un lungo lavoro
Il recupero di Trento non è stato né semplice né breve. E’ stato necessario un lungo lavoro, guidato da una grande empatia fatta soprattutto di silenzi in cui il cane pian pianino ha trovato se stesso. Finché un giorno: “E’ stata Irene ad accorgersi che, progressivamente, la camminata di Trento andava peggiorando”. Ebbene sì, il cane stava perdendo l’uso delle zampe posteriori per via di un problema neurologico di tipo degenerativo.
“Niente si poteva fare, tranne che tenerlo in vita, con dignità, tramite l’uso di un carrellino. Ovviamente il suo box, in canile, è cambiato. Con l’arrivo del carrellino, lo abbiamo messo più vicino alle zone maggiormente da noi frequentate, per averlo sempre sotto controllo e rispondere prima a tutti i suoi bisogni. Abbiamo costituito una squadra di una decina tra operatori e volontari, che, ancora oggi, si alternano nel dare a Trento tutto ciò di cui qualsiasi cane, disabile o no, ha sempre bisogno”.
La rinascita a rotelle
E sorpresa! Con le rotelle Trento ha ingranato la sua personale marcia in più: “La malattia e la disabilità hanno dato a Trento una nuova vita, gli hanno fatto scoprire una nuova parte di se stesso: quella un po’ polemica, quella che può dire di no ed imporre il suo volere. Un Trento nuovo di zecca, che non ci aspettavamo. Col suo carrellino, Trento sta avendo, ormai 13enne, una vecchiaia opposta al modo in cui ha vissuto. Adesso tutto quello che accade è una sua scelta“.
E’ diventato un cane assertivo, capace di scegliere per sé: “Ha scelto di interrompere la fisioterapia, come ha scelto le persone che si potevano occupare di lui. Sceglie sempre le passeggiate, le direzioni, le velocità. Sceglie i momenti e sceglie i contesti. Proprio quando dovrebbe essere più fragile, Trento ha scelto di essere forte”.