“Si chiamava Django, era un cagnolino nero con degli occhi splendidi, ed è morto”. Inizia così il lungo post in cui la polizia francese della Charente-Maritime racconta di un intervento raccapricciante effettuato solo pochi giorni prima. Dallo scritto traspare lo choc ancora vivo per quell’esserino trovato ucciso. I poliziotti erano intervenuti su una segnalazione con richiesta di soccorso in un’abitazione. Una volta sul posto avevano fatto la macabra scoperta di un cucciolo sventrato.
Era lui, Django. I poliziotti hanno avviato immediatamente le indagini, innanzitutto ascoltando le testimonianze del vicinato che portano dritte a un uomo. Il sospettato è stato rintracciato nel giro di poco mentre si trovava a insieme a un grosso cane risultato poi rubato. L’uomo è stato interrogato e messo in custodia con sorveglianza a vista.
Inanto sul corpo del cucciolo si stava effettuando l’autopsia. Il referto dell’analisi del medico legale non ha purtroppo lasciato dubbi sulle tragiche circostanze della morte del cane e sulle atrocità a cui era stato sottoposto e che lo avevano ucciso. L’uomo è comparso per direttissima davanti ai giudici. E’ stato condannato a due anni di reclusione, uno da scontare in carcere, per crudeltà verso gli animali. Gli è stato vietato di possedere cani per il resto della sua vita.