A terra c’era un lago di sangue. Era il 15 febbraio 2017, e la polizia municipale arrivava nel piazzale di un parcheggio di Salerno dove si era consumato l’orrore. Un uomo aveva ucciso a calci la sua cagnolina di 6 mesi, Chicca, fracassandole il cranio. La scena era stata videoregistrata da due ragazzini che, pur non essendo intervenuti direttamente, hanno però poi consentito di documentare il gesto e il suo autore.
L’uomo, da cui i familiari presero subito le distanze condannandone l’atto, è stato rinviato a giudizio con l’accusa di uccisione di animale. L’8 aprile 2019, la sentenza di primo grado lo condannava a 1 anno e 9 mesi di reclusione senza sospensione condizionale. Il 20 ottobre 2020 la Corte di appello di Salerno ha confermato la condanna.
In quel febbraio tutta Salerno si era mobilitata anche con una manifestazione promossa dalla sezione cittadina di Lndc ma che aveva radunato tutte le sigle animaliste. “Grazie alle testimonianze e a un video – ricostruiva all’epoca Lndc in una nota – la polizia municipale di Salerno è riuscita a risalire al mostro. L’uomo è stato denunciato per uccisione di animale ai sensi dell’art. 544-bis, che prevede una pena da 4 mesi a due anni di reclusione”.