Le storie di cani abbandonati sono sempre tristi, ovviamente, a meno che non si concludano con un lieto fine: Fragolina non è stata così fortunata…
Si trattava di una femmina di bracchetto, passata di mano in mano perché ritenuta incapace di cacciare e riprodursi.
Il suo travaglio era iniziato per mano di un primo padrone che possedeva già un cane sordo confinato in giardino, poi fortunatamente affidato a una coppia, che l’aveva ceduta, per poi ripetere la triste esperienza per altre tre volte.
E proprio l’essere stata rifiutata per 4 volte potrebbe averle provocato una sofferenza tale da ucciderla.
La cosa ancora più triste è che l’associazione animalista Lida, sezione di Ciriè (Torino), era riuscita ad ottenere dal suo ultimo proprietario che la cedesse per un’adozione finalmente definitiva. Ma era necessario che passasse l’estate, stagione di emergenza per via dei tanti abbandoni.
E invece Fragolina è morta prima che la conclusione felice potesse scriversi, non si sa se uccisa da una patologia piuttosto che dall’amarezza.
Fatto sta che da questa e altre storie di cani abbandonati emerge non solo la sensibilità degli animali, che gioiscono e soffrono esattamente come noi umani, ma anche l’assurdità di una legge che consente, come al primo proprietario di Fragolina, di prendere un altro cane pure se in precedenza gliene è stato sequestrato uno perché tenuto in maniera inidonea.