Spara al cane di un senza tetto e lo fredda sull’asfalto di una delle piazze principali di Barcellona. Per questo gesto un agente della polizia locale è finito a processo. Era l’antivigilia di Natale del 2018. Il cane Sota – meticcio femmina – stava placidamente trotterellando al fianco del suo umano, il giovane estone senza fissa dimora Tauri Ruusalu. Era senza guinzaglio quando gli agenti hanno fermato il ragazzo per un controllo.
Privo di documenti d’identità, il giovane – secondo il testimone sentito in tribunale – stava sillabando il proprio nome e cognome quando uno degli agenti lo ha colpito. Poi ha estratto la pistola e ha sparato al cane Sota. Il quattro zampe è morto sul colpo. Secondo il testimone non abbaiava né mostrava alcun segno di aggressività.
Al momento dei fatti, l’episodio aveva suscitato indignazione non solo in Spagna, ma in tutto il mondo dopo essere divenuto virale attraverso il web. Così, al processo diverse associazioni animaliste si sono costituite al fianco di Ruusalu. Per lui Sota rappresentava tutta la sua famiglia e tutto il suo bene.
In udienza, tra l’altro, il veterinario interpellato ha spiegato che molti cani, vedendo schiaffeggiare il loro compagno umano, avrebbero avuto una reazione. Sota invece, a quanto riferito, era rimasto controllato. Non gli è valso, è stato ugualmente ucciso. Ruusalu non riesce neppure a riaverne il corpo: sottoposta ad autopsia a fini giudiziari, la salma del cane è al momento dispersa, il che ha scatenato una ulteriore ondata di riprovazione.