Da quando una sera del 2016 ha sorpreso un cane randagio col naso all’insù davanti al suo ristorante Ajilalo, gli occhioni sognanti e l’acquolina per via del profumino delle pietanze, la vita del signor Gerardo Ortiz è cambiata. E soprattutto è cambiato il tran tran del suo ristorante, in Perù, che adesso affianca alla normale attività per umani anche quella – del tutto volontaria – rivolta ai cani randagi.
Da quel primo cane con l’acquolina, ormai di cibi sotto le mandibole dei quattro zampe sfortunati ne sono passati di innumerevoli. Così la storia di Ortiz – complici i social – sta facendo il giro del mondo. Quando un cane arriva al suo ristorante, lui gli prepara un pasto e glielo offre. Tutto per lui, o per loro perché il passabau tra randagi ha moltiplicato gli avventori con la coda.
Anche quel primo cane torna ogni sera. Ed è così che tutto è cominciato. Prima lui solo, poi un amico, poi la combriccola. Ma Gerardo sorride, il suo buon cuore e la sua cucina hanno spazio per tutti. Anzi: col tempo il ristoratore ha convinto anche i clienti che spesso portano a loro volta cibo per i cani o pagano uno dei loro pasti. I cani arrivano quieti, attendono buoni e composti fuori dal locale il loro turno. Sanno che ognuno di loro avrà il suo pasto. “Non pagano con i soldi, ma ripagano con la loro felicità e scodinzolando”, spiega Ortiz anche attraverso la pagina Facebook del suo ristorante. E buon appetito!