Una petizione al sindaco, al ministero dell’ambiente e ad altre autorità: la sottoscrizione è scattata ad Aosta dove si teme per la sorte di un cucciolo di Bovaro del Bernese. Il cagnolino era stato filmato mentre il suo proprietario lo prendeva a botte, calci e pugni, scaraventandolo poi ripetutamente a terra in giardino. Posto sotto sequestro, il povero cane ha trascorso un periodo in affido in una famiglia che lo ha amato e coccolato.
L’uomo, intanto, affrontava il procedimento giudiziario per maltrattamento di animali. Se non che, ha chiesto e ottenuto la messa alla prova. L’istituto prevede che la persona faccia lavori socialmente utili o volontariato. Così il reato si è estinto e il cucciolo non poteva più rimanere sotto sequestro.
E’ stato dunque restituito al suo aguzzino. E’ la legge, è vero, ma i concittadini del piccolo Bovaro del Bernese non ci stanno. Dunque, la petizione: “Ci troviamo di fronte a un paradosso della legge ma anche del buon senso”, vi si trova scritto. “Purtroppo per il nostro ordinamento gli animali sono considerati cose, beni mobili di proprietà e non individui. Oggetti che in casi come questi vengono restituiti ai possessori”.
“Laura Verdura dell’Associazione Avapa – Associazione protezione animali Valle d’Aosta – ha subito denunciato l’assurdità della procedura che reca un danno gravissimo al cane. Nemmeno la famiglia affidataria ha potuto opporsi, quindi il cane dal 23 dicembre è tornato dal suo aguzzino. Chiediamo una revisione del provvedimento penale e soprattutto che venga preso in considerazione il bene reale del cane restituendolo alla famiglia che se n’è presa cura con amore e rispetto fino ad oggi”, è l’istanza.