Aveva massacrato di botte e seviziato il suo cane, Zeus, finendo per gettarlo insieme alla spazzatura in un cassonetto mentre era ancora agonizzante. Per questi fatti un uomo di 30 anni è stato condannato per decreto penale a pagare 13mila euro di sanzione.
Teatro della vicenda è Modena. L’ultimo dell’anno del 2019 la polizia locale trovò la bestiola in fin di vita, il cranio spaccato, infilata in una busta insieme agli altri rifiuti e gettata nel cassonetto. In seguito si sarebbe saputo che il cagnolino era lì in quelle condizioni da ore. Gli agenti lo raccolsero, lo deposero in un panno e lo traferirono di corsa in clinica veterinaria. Inutilmente.
Non si erano recati lì per quello. In realtà la pattuglia era stata chiamata per disperdere alcuni ragazzi che scoppiavano petardi. Solo una volta arrivati, però, una persona li aveva allertati per dei lamenti provenienti dal cassonetto dei rifiuti. Era il piccolo Zeus che lottava per vivere. Non ce l’ha fatta, il poverino. E’ morto poco dopo essere arrivato dai medici.
Da lì la procura ha fatto i suoi passi: l’autopsia sul corpicino del cane, e le indagini della polizia municipale. Risalire al proprietario non fu difficile, poiché Zeus aveva il microchip. Era una signora di una cittadina vicina che spiegò di aver ceduto il cagnolino a una famiglia modenese. I vicini hanno riferito di aver spesso sentito colpi e guaiti, anche nella notte precedente al ritrovamento del cagnolino. Le telecamere di videosorveglianza del condominio hanno fatto il resto.