Un brutto tumore maligno alla testolina, sempre più grosso, sempre più vicino al cervello e alle cavità oculari: questo è capitato alla povera cagnolina Patches, femmina di bassotto. Alla bell’età di 9 anni suonati, la piccina rischiava la pelliccia. Con quella palla sulla testa Patches aveva convissuto più o meno pacificamente per anni. Ora, però, la malattia si era messa a crescere a più non posso divorandole il capino. Che fare? Di lasciarla volare via senza lottare nessuno ne voleva sapere. In suo aiuto è arrivata la tecnologia che l’ha resa un tenero cane bionico.
Tramite le capacità messe a disposizione dall’hi-tech, gli specialisti hanno pensato di tentare l’asportazione. Serviva però poi un sostituto della calotta cranica che sarebbe stata asportata. Si è dunque fatto ricorso a un cranio su misura in titanio, stampato in 3D e poi trapiantato al posto della porzione di calotta malata che è stata rimossa. L’intervento non è stato una passeggiata. A operare la bassottina, in Canada, è stata la dottoressa Michelle Oblak dell’Ontario Veterinary College in sinergia con l’esperta di animali di piccola taglia Galina Hayes da New York.
Patches aveva bisogno di ricostruire circa il 70% della scatola cranica. Non c’era dunque altro modo. Solo che una simile procedura non era mai stata praticata su un cane di così piccola taglia. L’operazione è durata 4 ore. Ce l’hanno fatta, e ora Patches con la sua testolina bionica passerà alla storia della medicina veterinaria. A 30 minuti dal risveglio, Patches stava già zampettando nel giardino della clinica per fare i bisognini. Ora è libera dal tumore, e a un mese dall’impianto aveva già ripreso a giocare, correre e infilarsi dappertutto. Il suo aspetto è singolare, ma proprio per questo è unico e le si addice: Patches è un cane superspeciale.