Un amore scolpito nella pietra: è quello tra il bimbo Nello e il suo cane Patrasche, narrato nel romanzo A dog of Flanders nel 1872 da Marie Louise Ramée, nota sotto lo pseudonimo Ouida. La statua di Batist Vermeulen, famoso come Tist, sorge dal 2016 per le vie di Anversa, in Belgio, sotto il campanile della Cattedrale di Nostra Signora. Pare sorgere dal selciato, che fa poi coperta al tenero abbraccio tra i due protagonisti di questo legame indissolubile.
Nello è un orfanello che vive col nonno nelle Fiandre e che un giorno, per caso, incontra un anziano cane ferito. Lo cura e lo tiene con sé, chiamandolo Patrasche. La scintilla dell’amicizia è scoccata, e il cane diviene amico inseparabile del piccolo che coltiva il suo talento innato per la pittura.
Povero in canna, decide di partecipare a una gara di disegno per guadagnare qualcosina. Spera, con quei soldini, di poter andare nella Cattedrale di Nostra Signora ad ammirare le opere del grande Rubens, il suo mito. E però niente: il bimbo viene battuto da un ragazzino meno bravo, ma di una famiglia più in vista.
Come se non bastasse, il nonno ha un incidente e muore. Il bimbo perde la casa. Adesso sono lui e il suo cane Patrasche. Si recano nel solo luogo dove pensano di poter trovare rifugio: la cattedrale di Anversa, dove finalmente il bambino può incantarsi davanti ai lavori del suo Rubens. Il freddo li vince. Il mattino seguente, il bimbo e il cane vengono trovati insieme, uccisi dal rigore delle temperature.
Adesso Nello e Patrasche sono lì, abbracciati per l’eternità davanti alle opere di Rubens. E il loro amore è una lezione per il cuore di tutti.