“Vendo il mio anello d’oro da 6 grammi, contanti o credito, per pagare l’intervento chirurgico al mio cane. E’ stato aggredito e morso, ha più di 8 ferite nel corpo, avrà bisogno di un’operazione”. Il cagnolino, Pitter, purtroppo non ce l’ha fatta. Rimane il gesto con cui la sua umana, Nayara Lemes, non ha esitato a mettere in vendita la propria fede nuziale nel tentativo estremo di salvargli la vita.
La gara di solidarietà, dopo quel post su Facebook, era decollata in un momento tra condivisioni a valanga con cui in meno di 24 ore erano stati raccolti tutti i soldi necessari a operare Pitter, senza che la donna dovesse separarsi dal suo anello matrimoniale. Poi, però, il cane non ce l’ha fatta. Le ferite hanno preso il sopravvento e lui ha mollato. E’ morto.
Sempre su Facebook Nayara Lemes ha annunciato l’accaduto rivolgendosi proprio al quattro zampe: “Mio amato Pitter – ha scritto con tante foto a corredare il dolore con la memoria – quanto è doloroso pensare che non sei qui. E peggio del dolore della perdita, c’è quello della colpa. Il mio cane è volato via”. Il cane è un membro della famiglia. Il lutto, quando accade che muoia, è lo stesso che per ogni altro amato familiare e non va sottovalutato.