“Mi piacerebbe che anche tu venissi lanciato da un balcone, che finissi in uno scatolone in cantina e che ti mandassero in quello stato in carcere”. No, non sono le parole di qualche bieco leone da tastiera, bensì l’autorevole giudice della corte municipale dell’Ohio Michael Cicconetti che così si è rivolto a Michael Sutton, giudicato colpevole di aver seviziato e ucciso il suo cane.
Cicconetti, oggi in pensione, voleva che la sentenza fosse esemplare. L’uomo che aveva davanti, secondo le carte processuali e gli atti investigativi, per oltre un mese aveva picchiato con un bastone il suo cane. Quando lo sfortunato quattro zampe abbaiava, poi, lui era solito lanciarlo dal balcone. Finché il cagnolino è morto. A quel punto, Sutton lo aveva nascosco in cantina.
Una segnalazione ha condotto alla scoperta del misfatto e al fermo dell’uomo. Il giudice, nel pronunciare la sentenza di condanna, ha voluto argomentarla perché rimanesse impressa. C’è riuscito.
Le parole del giudice
Ecco l’intero discorso del giudice Cicconetti: “Mi piacerebbe che anche tu venissi lanciato da un balcone, che finissi in uno scatolone in cantina e che ti mandassero in quello stato in carcere. Tuttavia, io sono un uomo giusto, non come te. L’unica cosa che posso fare è spedirti in prigione per 6 mesi e darti 5 anni di libertà condizionale. Venire qui a chiedere perdono è un errore, perché hai bisogno di cure psichiatriche“.
“Mi sento male quando la gente viene qui a spiegare le atrocità commesse dando la colpa al fatto di avere dei problemi mentali, quando ci sono migliaia di persone nelle stesse condizioni che non hanno mai fatto nulla di male”.
“Tu non hai idea del dolore e della paura che hai inflitto al povero cucciolo quando lo hai picchiato, lanciato e maltrattato per tutto quel tempo. Per tua fortuna, non posso trattarti allo stesso modo, ma solo Dio sa quanto vorrei farlo”. Il giudice ha poi vietato a Sutton di detenere animali per il resto dei suoi giorni.