Non si esclude nemmeno la pista del rito satanico, nelle indagini avviate dopo il macabro ritrovamento di un cane sgozzato e poi bruciato a nord di Avezzano, in provincia de L’Aquila, all’interno di un insediamento comunale ancora in fase di ultimazione, in particolare nella struttura dove è prevista la sede del nuovo municipio. A scoprirlo è stata la polizia municipale.
Gli agenti stanno cercando adesso di risalire ai responsabili e quella del rito satanico è tra le ipotesi più accreditate. Gli autori rischiano l’accusa per violazione di proprietà privata e maltrattamento di animali. La struttura è in costruzione da diversi anni, e attualmente è in stato di abbandono. Ostaggio di contenziosi e oggetto di un’inchiesta, si è in attesa che i lavori vengano sbloccati.
A condannare la vicenda è intanto il consigliere comunale di maggioranza Nello Simonelli che su Facebook scrive: “Onestamente, non so se quanto avvenuto e denunciato nel ‘nuovo municipio’ sia un rito satanico. Sta di certo che si tratta di un qualcosa di immondo, di indegno, di indecoroso per qualsiasi società civile. L’uccisione ed il rogo di un povero animale per motivi abietti, qualsiasi fosse il fine da perseguire, è male in sé e per sé, senza alcun bisogno dell’esoterismo”.