Nella paura di essere contagiati dal coronavirus covid-19 avevano disinfettato le zampe del gatto di casa con la candeggina. Ebbene: il gatto è morto. Intossicato. E’ accaduto a Crema, mentre in tutta Italia continuano ad arrivare negli studi dei veterinari anche cani con le zampe irritate, ustionate addirittura dall’utilizzo di candeggina o disinfettanti a base alcolica.
Fin dall’inizio della pandemia e del lockdown i medici veterinari hanno lanciato l’allarme contro queste pratiche di disinfezione degli animali domestici, del tutto inappropriate al loro ph differente da quello umano. I danni, lo si è detto immediatamente, possono essere gravi. Il micino di Crema ne è morto.
Alla luce di queste condotte inappropriate, Ministero della Salute e Istituto Superiore di Sanità (ISS) hanno diramato circolari e dispacci per chiarire che – in assenza di evidenze scientifiche – non c’è motivo per temere contagi da parte dei pet. Al contrario, invece, sono loro suscettibili di essere contagiati da umani infetti. I più sensibili al contagio dai proprietari positivi paiono essere proprio felini e furetti, mentre i cani sarebbero meno recettivi.
In definitiva Ministero e ISS concordano: le zampe dei cani e dei gatti si possono lavare con acqua e sapone neutro. Per il manto, invece, basta un panno umido. Intanto alcune regioni proprio in questi giorni stanno avviando la tamponature anche sui pet nelle famiglie dove ci sia una persona contagiata.