Rinchiuso in un sacchetto e lanciato in un dirupo come fosse spazzatura. Invece era un cucciolo, e a salvargli la vita in quell’autunno 2015 è stato Facebook. Proprio così. A Rondon in Brasile, Marcia Lutz camminava per strada quando, girandosi per caso, ha avvistato il desolato fagotto da cui spuntava solo la testolina del cane. Prova e riprova, però, da sola non ce la faceva a calarsi nel burrone, liberarlo e portarlo su in strada con sé.
E allora l’idea: lanciare l’SOS online, attraverso un gruppo social di volontari animalisti: “C’è un cane dentro a un sacchetto in un burrone – ha postato – ed ha disperato bisogno di aiuto. Ma da sola non riesco, qualcuno può aiutarmi?”
Il tam tam di condivisioni ha raggiunto alla fine l’infermiera Cláucia Jackline de Oliveira, al lavoro proprio lì vicino. Due balletti ed era sul posto con una collega. In tre ce l’hanno fatta, recuperando il cucciolo chiuso in un sacchetto della spesa così serrato da non potersi nemmeno muovere.
Così, nel giro di un’ora dal post sui social il cane era in salvo. Ancora un’oretta e aveva già una nuova famiglia.