Con l’esuberanza dei suoi 8 mesi il cane Rex, un cucciolotto di pastore tedesco, correva a tutte zampe nella campagna trevigiana sotto gli occhi inteneriti del suo amico umano. Poi lo sparo e tutto si ferma. Niente più rumore festoso di zampe, nell’aria rarefatta dall’esplosione. Rex è morto. Ammazzato a sangue freddo da un proiettile tramite il quale, dopo l’autopsia sulla salma del cucciolo, in quel gennaio 2017 si tentò di risalire all’autore del gesto punito con reclusione fino a due anni.
Quando il suo proprietario è arrivato da lui, col cuore in gola, per Rex non c’era già più nulla da fare. E’ rimasto freddato sul colpo. Rabbia e dolore hanno spinto la sua famiglia umana a sporgere denuncia contro ignoti. Lndc rese nota l’intenzione di costituirsi parte civile nell’eventuale processo contro chi aveva spento senza pietà la corsa del cane.
“Un altro innocente brutalmente freddato“, aveva affermato Piera Rosati, presidente di Lega Nazionale per la Difesa del Cane. “Si tratta di una persona senza cuore che non ha esitato a fare fuoco contro un cane che non stava facendo nulla di male, una persona molto pericolosa.”