Per l’ufficiale di polizia Kareem Garibaldi, salvare un cane vagante e metterlo in sicurezza fa parte del suo lavoro. Dunque quel giorno del 2016, quando ha scorto un cucciolo scorrazzare per le vie del quartiere che stava pattugliando ha deciso di intervenire. Lo ha raggiunto e preso, dopodiché ha iniziato a passare al setaccio la zona, casa per casa e campanello per campanello, per cercarne il proprietario. Il piccino poteva avere 8, 10 settimane al massimo. Era privo di microchip.
Che fare? Non c’era verso di risalire al proprietario del cagnolino. Beh, a quel punto l’agente Garibaldi lo ha portato con sé al posto di polizia di Lakeland in Florida, negli Stati Uniti. Lo ha rifocillato, quindi l’ha lasciato riposare intanto che finiva il turno. Quando è arrivata l’ora, la domanda si è riproposta: che fare? L’agente ha terminato il suo orario di lavoro, poi è tornato in cerca di un possibile proprietario nel quartiere in cui aveva raccolto il piccolo quattro zampe. In più, ne ha pubblicate le foto sui social. Risultato: nulla.
Garibaldi non sapeva che quella sarebbe stata la scintilla per il legame di una vita. Ha portato il cucciolo dal veterinario, lo ha fatto visitare. La loro foto nella sala d’attesa della clinica dove dormono entrambi – il poliziotto reduce dal suo turno di 12 ore – ha fatto il giro del web. E poi quando la domanda si è riproposta: che fare? La risposta è stata: adottare il cucciolo. Ora si chiama Hope, la sua famiglia è Kareem Garibaldi.