Il clochard muore, il cane si rifiuta di separarsene: è accaduto a Palermo, dove un senza tetto di origini iraniane di nome Fia conduceva la sua vita di stenti insieme a una famiglia pelosa, composta dai cani Mosca e Guci. Inseparabili.
Guci era con Fia da poco, ma Mosca… Mosca è cresciuto vicino a Fia fin da quando non era altro che un cuccioletto, una tenera palla di pelo.
Fia adorava i suoi cani. In realtà tutti gli animali, tanto che era vegano e respingeva l’aiuto alimentare di origine animale che a volte volontari o semplici cittadini gli porgevano. “No buono – rispondeva educatamente – no buono cibarsi fratelli animali“.
Ma una notte è diventata più lunga delle altre: Fia non si è più svegliato. Ad accorgersi che il suo cuore aveva cessato di battere è stata una delle volontarie che si occupava di lui. Rimanevano Mosca e Guci, lì accanto al corpo dell’uomo. Fedeli fino all’ultimo.
Mosca, in particolare, si rifiutava di lasciare il suo Fia abbaiando e ringhiando a chiunque tentasse di avvicinarsi. Alla fine, un’operatrice è riuscita a calmarlo, avvicinarlo e – con delicatezza estrema – convincerlo a seguirla.
I due cagnolini sono stati trasferiti nel canile del capoluogo siciliano, dove Mosca è caduto in una vistosa depressione sostenuto dall’amicizia di Guci, ancora scosso ma più sereno del suo compagno.