C’era una volta un cane randagio che non voleva farsi toccare. E’ la storia di Patches, il cagnolone che per quattro anni interi i volontari hanno tentato invano di avvicinare e soccorrere. Ma nulla. Fuggiva. Era ancora un cucciolo quando lo hanno notato in giro per le strade di Nashville. Imprendibile. Gli abitanti della zona gli lasciavano acqua e cibo fuori dalle loro case, lui andava a rifocillarsi e via. Spariva di nuovo.
Tutti avevano il cuore spezzato. Avrebbero voluto avvicinarlo, accarezzarlo… lui invece si teneva più alla larga possibile dalle persone. Ma chi la dura la vince. E a volte la sorte è strana. La salvezza del cane è infatti passata per una ferita a una zampa. Un uomo lo ha incontrato dolorante. Aveva bisogno di aiuto. Solo a quel punto, trattenuto dalla zampa malmessa, i volontari sono riusciti a prenderlo e a portarlo in poche ore nel loro rifugio.
Prima, però, la tappa d’obbligo dal veterinario. Lì, una sorpresa: il cane, ribattezzato Patches, aveva il microchip ed era regolarmente registrato, intestato a un abitante dei paraggi. Gli operatori hanno pensato al felice ricongiungimento, ma non è andata così. Il cane era terrorizzato da quell’uomo. Hanno dunque tutti compreso che all’origine della paura del cucciolo c’erano stati maltrattamenti da parte di questa persona.
Patches è dunque rimasto in clinica, anche perché aveva bisogno di cure non solo per la zampa ma anche per rimettere in sesto le sue condizioni generali. Dopo la guarigione del fisico, dovrà arrivare anche quella del cuore. Con essa, la fiducia. E a quel punto anche una nuova, amorevole famiglia. La sua storia è stata raccontata dai media locali, compresa l’affiliata Cnn NewsChannel 5.