I suoi due cani litigavano, e lui per separarli non aveva trovato di meglio da fare che abbatterne uno a fucilate. Il tribunale lo ha condannato a tre mesi di prigione, pur se con la condizionale. E’ accaduto nel Finistère, una regione della Bretagna in Francia, e la notizia è stata data da Le Télégramme.
I fatti risalgono al 14 luglio 2019, protagonista un pescatore di 55 anni che è comparso davanti ai giudici del tribunale di Quimper lo scorso 25 giugno. Ubriaco, con un tasso alcolico di 2,7, l’uomo aveva sparato contro il boxer adottato poco tempo prima al canile, ferendolo in modo grave alla spina dorsale.
Si sarebbe potuto salvare? Forse, ma il pescatore e i suoi familiari hanno deciso di lasciarlo agonizzare. Solo dopo un po’ di tempo lo hanno portato dal veterinario. A quel punto però era troppo tardi, non è rimasta altra scelta che praticargli l’eutanasia.
Le indagini
Interrogare il pescatore non è stato facile. All’arrivo dei gendarmi, infatti, l’uomo si è barricato in bagno. Il figlio, che aveva assistito alla scena, ha invece subito consegnato agli agenti le armi possedute dal padre, tra cui un macete, una carabina, una cinquantina di cartucce e una mazza da baseball.
Il canile che aveva dato il boxer in adozione ha denunciato il pescatore, proprietario anche di altri animali tra capre, mucche e volatili da cortile trovati in condizioni deplorevoli. Furioso per il sequestro dei suoi animali, l’uomo aveva minacciato di morte gli operatori durante l’operazione. Il tribunale lo ha condannato a tre mesi di prigione con la condizionale, e in più è interdetto alla detenzione di animali per i prossimi due anni. Dovrà anche risarcire il canile con 7mila euro.