Erano 117 cani davanti a un bivio: l’anonimato di una vita randagia fatta di stenti e trascuratezza, o una nuova vita con un nome e un futuro tutto per loro. Al Cara di Mineo, il centro di accoglienza migranti in provincia di Catania chiuso nel luglio 2019, l’Enpa e le istituzioni hanno scelto per loro. E hanno scelto la vita.
Dopo tanti mesi, oggi finalmente i cani sono stati tutti recuperati. Si chiamano Kermit, Rowlf, Gonzo, Miss Piggy, Animal… presto saranno pronti per essere accolti da una famiglia. Le ultime settimane, a febbraio 2020, erano state le più complicate. I 14 cani rimasti erano quasi imprendibili, e il loro recupero ha richiesto grande impegno degli operatori Enpa, della polizia municiale e dei veterinari.
Alla fine, però, eccoli tutti: “E’ stata un’operazione lunga, faticosa ma inevitabile – commenta con soddisfazione la presidente nazionale Enpa Carla Rocchi – perché non potevamo voltarci dall’altra parte”. Ora i cani, dopo le cure veterinarie, affronteranno percorsi di rieducazione, socializzazione e riabilitazione per la vita in famiglia di cui altri cani invece già godono.
Resta una venatura di rammarico: “Molti di quei 117 – ricorda la nota con cui Enpa ha salutato la chiusura dell’operazione, articolatasi in tre missioni – non ce l’hanno fatta. Sono finiti investiti sulle strade. Solo l’Enpa e l’amministrazione comunale di Mineo si sono presi cura di loro. Erano numeri. Oggi hanno un nome e un futuro davanti”.