Gridava la sua catena di dolore al mondo, da un cortile fatiscente alle porte di New York. Nessuno però per tutte le 10 settimane della sua vita aveva sentito i pianti disperati di quel cucciolo. Poi, all’improvviso, un orecchio teso e una telefonata all’associazione Peta. Così è stato trovato il piccolo Andie. Piccolo lui, un cucciolino, enorme quella catena a maglie talmente grosse e pesanti da avergli anche ferito una zampina.
Quando i volontari sono giunti sul posto si sono messi le mani nei capelli. Il cagnolino era cresciuto con quel catenaccio al collo e conosceva giusto i pochi metri quadrati che la sua prigione lineare gli consentiva di percorrere tra i cumuli di rifiuti e laterizi che lo circondavano. Quello era il mondo agli occhi del cucciolo.
Il proprietario del quattro zampe non ha sollevato obiezioni, e ha lasciato che gli operatori Peta prendessero con sé il cane sfortunato. Oltre alla ferita procurata a una zampa con la catena, l’incuria totale gli aveva causato l’alopecia al manto. Quel po’ di pelo che il piccino aveva messo su, era impastato di sporcizia dove avevano trovato nido favorevole zecche e altri parassiti.
Per Andie però ormai era arrivato il riscatto. Un box pulito, le cure, pappa buona e carezze amorevoli lo hanno guarito nel corpo e nello spirito. Fino alle prime passeggiate, il mare, la sabbia sotto ai polpastrelli… Il cane è rifiorito. Presto è stato pronto per un’adozione, trovata a tempo record dagli stessi volontari di Peta che ne hanno documentata e raccontata la storia attraverso i loro canali social. Oggi Andie ha una casa col giardino e gioca con altri amichetti pelosi, gatti compresi. E’ felice e libero. Niente catene.