E’ un cane da caccia e forse per distinguerlo dal resto della muta lo hanno marchiato sui fianchi, da entrambi i lati, col numero 300. Non si sa cosa sia stato degli altri dal numero 1 al numero 299 ma lui, quel cane marchiato con cattiveria inaudita, ha avuto il suo riscatto. La vita gli ha regalato una nuova pagina, una nuova possibilità. Forse per questo l’hanno chiamato Lucky. Lucky 300.
E’ stato a suo modo fortunato, infatti, il cane di razza Foxhound, dopo che o si è liberato o è stato abbandonato per essere trovato a Charleston da Phil Husentza. L’uomo lo ha trasportato d’urgenza in clinica veterinaria dove è stata ricostruita l’atroce pratica a cui era stato sottoposto: rasato e poi bruciato con una sostanza chimica impossibile da identificare. Soffriva, povero cane, anche perché le piaghe si erano infettate.
Ma c’era ancora tempo, per lui. Del resto era Lucky. Le terapie a cui è stato sottoposto lo hanno guarito e sul suo muso è tornata pian pianino l’espressione della serenità. Ma il meglio doveva ancora venire: il signor Husentza ormai si era innamorato di quel cane buono, così lo ha adottato e portato a casa. Lì si chiamerà pure Lucky 300, ma sarà unico.