Cucciolo di sei mesi costretto a vivere rinchiuso in un armadio, per di più legato all’interno con una pesante catena di metallo. Se abbaiava, la minaccia delle bastonate. A togliere un cane da questa terribile situazione ci ha pensato Enpa Monza e Brianza, i cui operatori sono intervenuti su segnalazione di alcuni cittadini.
Teatro della vicenda è Sovico: “Il segnalante – scrive Enpa Mb nella nota con cui racconta l’operazione – riferiva della presenza di un cucciolo recluso in una sorta di grosso armadio esterno. Comunicava anche di aver visto il proprietario avvicinarsi al cane con un bastone con fare intimidatorio affinché il piccolo, spaventato, smettesse di abbaiare“.
Una volta sul posto i volontari, del Nucleo Antimaltrattamenti di Enpa Mb hanno dovuto prendere atto che “il povero animale, un cucciolo di appena 6 mesi visibilmente spaventato, non solo era effettivamente detenuto in un enorme armadio, ma anche legato al suo interno con una grossa catena di ferro che ne impediva ulteriormente i movimenti”.
Lo avevano adottato da poco
E sì che i proprietari lo avevano proprio adottato cercandolo e scegliendolo attraverso internet e i social media. Il cane arrivava dalla Campania. Poi però, hanno riferito a Enpa, si sono resi conto che il cane era troppo impegnativo e l’hanno confinato nell’armadio.
Costoro sono stati informati circa le violazioni commesse. Il cagnolino è stato finalmente liberato: “E’ stato davvero commovente vederlo saltare e fare le feste, quasi volesse manifestare ai volontari la propria riconoscenza per la fine dell’incubo“, racconta Enpa.
Lo hanno chiamato Cricket. Una volta al rifugio monzese gli operatori hanno dovuto tagliargli via la pettorina. Mai tolta né cambiata, il piccino ci era cresciuto dentro rischiando l’effetto Palla, la pitbull cresciuta (e quasi morta) dentro al suo collarino di fil di ferro in Sardegna. A parte questo, Cricket fisicamente sta bene. Presto per lui si cercherà una nuova occasione in una nuova famiglia.