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Con la tanica da dieci litri legata al collo, la giustizia rende conto al cane



“Ricordate il Border Collie trovato a Rovereto con una tanica legata al collo? Ebbene, a due anni di distanza i nostri avvocati hanno portato a casa una straordinaria vittoria. Siamo infatti riusciti a costituirci parte civile e a ottobre del prossimo anno andremo a processo. I tempi sono lunghi ma quando si tratta di maltrattamento di animali denunciare è fondamentale”: lo scrive con soddisfazione dalla sua pagina Facebook il canile di Carpi, in provincia di Modena, attraverso la sua responsabile Raffaella Benedusi.

Il povero cane, un border collie, aveva ricevuto i primi soccorsi per strada da un passante. Vagava con appesa al collo una tanica da dieci litri, vuota ma più grande di lui, legata con una catena di metallo. Il cane, fuggito dal cortile dove era rinchiuso, era stato preso quindi dai volontari e curato. Al primo controllo veterinario aveva rivelato segni di maltrattamento. Attraverso il microchip i carabinieri di Carpi erano risaliti al proprietario, denunciandolo.

Il processo è iniziato, dunque, e vede imputato un giovane proprietario del cane. L’accusa è di maltrattamenti, appunto. Il giudice aveva inizialmente manifestato riserve nell’accogliere la richiesta di costituzione di parte civile avanzata dal gruppo zoofilo carpigiano. E invece la riserva si è sciolta e la parte civile ammessa.

 

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