Molazzana è un piccolo comune appollaiato sulle montagne della Garfagnana, in Lucchesia. Poco più di mille anime, i suoi abitanti. Più 61 con la coda. Tanti sono infatti i cani liberati da un canile abusivo sul territorio comunale montano e adesso in capo al piccolo ente. Per salvare i quattro zampe orfanelli le casse comunali rischiano il dissesto.
Così dall’Anci Toscana è partito un appello alla staffetta solidale: ogni Comune, è l’invito del presidente nonché sindaco di Prato Matteo Biffoni, provi a fare del suo meglio per prendersi in carico almeno qualcuno di quei concittadini con la coda. “Molazzana – recita l’appello dell’Anci – non ha le risorse necessarie per assicurare un degno futuro a queste povere creature, se non rischiando il dissesto finanziario”.
Il punto è che dopo il sequestro della struttura abusiva vicino a un ex capannone la situazione è in stallo, e con essa le sorti dei quattro zampe. Ma adesso per i pelosi intrappolati negli umani cavilli di normative, competenze e burocrazie si tenta la via dell’unione che fa la forza dopo l’sos lanciato dal sindaco di Molazzana Andrea Talani ai suoi omologhi toscani.
Talani si era subito attivato per trovare una sistemazione in altri canili. Da tutti ha però avuto la richiesta di un impegno di spesa per il mantenimento dei cani di 120.000 euro l’anno in totale. Una cifra impossibile da trovare nel bilancio di un Comune di 1.036 abitanti. Purtroppo però, anche secondo la giurisprudenza non ci sono altre soluzioni: i cani sono del Comune.