Per quel cucciolo, una colata di cemento sulla battigia. Nelle intenzioni del suo aguzzino, il blocco avrebbe dovuto tenerlo fermo, agonizzante, in attesa che la marea salisse e lo annegasse inesorabilmente.
Per un puro caso un uomo passava nei pressi di quella spiaggia nel basso Lazio. Uditi i lamenti strazianti del cane, si è avvicinato rimanendo sconcertato davanti allo spettacolo drammatico.
Da lì, l’inizio di una corsa contro il tempo dell’acqua con i vigili del fuoco che per prima cosa, con una escavatrice, hanno sollevato cane e cemento spostando il blocco fuori portata rispetto alla marea.
Poi il lavoro manuale a suon di scalpello per liberare il cane, stremato e quasi esanime, senza ferirlo più di quanto già non fosse. Sul posto, anche il medico veterinario della Asl di Formia, che appena è stato possibile ha preso in carico il cagnolino, sotto choc e in grave stato ipotermico.
Scaldato, rifocillato, dall’inizio di gennaio 2020 quando si sono svolti i fatti il cucciolo ha lottato per diversi giorni tra la vita e la morte. Intanto i carabinieri, attraverso gli impianti di videosorveglianza della zona, ipotizzano di avere individuato gli autori del gesto. L’inchiesta è aperta.
Per il cagnolino un lieto fine di riscatto: l’uomo che lo aveva trovato allertando i soccorsi lo ha adottato. Quella camicia di cemento che doveva essergli fatale, gli ha regalato una nuova vita.