Un cane abbaia a più non posso nella notte gelata del febbraio della Pennsylvania, meno 6 gradi, e un uomo chiama la polizia per denunciarlo come vagante e di disturbo perché era davanti alla sua casa. Peccato che quel povero cane fosse proprio il suo, e i poliziotti malgrado le sue bugie lo avrebbero presto smascherato. Ricevuta la chiamata dal 31enne, la pattuglia si è recata sul posto in fretta.
L’uomo ha dichiarato agli agenti di non sapere a chi appartenesse quel cane molesto, ma che di certo non era il suo. Non si aspettava che i vicini lo avrebbero smentito. Una successiva verifica delle forze dell’ordine sul profilo Facebook di quell’uomo dove c’erano le foto proprio insieme al suo cane, quello stesso cane denunciato, lo hanno incastrato definitivamente.
Ma cos’era accaduto? Che il giovane aveva chiuso il suo cane fuori casa, e lui abbaiava per entrare e raggiungere la sua cuccia già che non aveva posto dove potersi riparare. Ma il suo proprietario nulla. Anzi, dinanzi alle richieste di spiegazioni da parte degli agenti è divenuto violento, insultandoli. Alla fine ha dovuto ammettere le proprie responsabilità: non voleva più il cane tra i piedi perché non andava d’accordo con gli altri animali di casa. Il cane gli è stato sequestrato e portato in un rifugio. L’uomo è indagato per false dichiarazioni e per maltrattamento di animali. Il capo della polizia ha verificato che il cane è in buona salute, ma al momento – data l’inchiesta giudiziaria in corso – il rifugio non può cercargli una nuova famiglia.