Ogni 4 cani randagi, uno ha ferite alle zampe causate da incidenti d’auto o aggressioni. E siccome i cani randagi nelle foreste intorno alla città di Istanbul sono circa 4.000 il triste conto di quanti siano i poveri miserabili con la coda è presto fatto. Altri poi hanno scabbia o altre infezioni. Tutti sono estremamente deboli, malati, senza cibo e le mamme con i seni vuoti di latte per i cuccioli.
L’amministrazione locale porti avanti un programma di cattura, sterilizzazione, vaccinazione e rilascio sul territorio, ma soltanto una piccola percentuale di questi cani rientra nel progetto, venendo registrata attraverso un marchio auricolare e vaccinata contro la rabbia. Un aiuto a questi cani disgraziati arriva anche da Oipa, che in Turchia si fa carico di aiutare e seguire 500 randagi.
“Nessuno si occupa di loro, diventano randagi invisibili che affamati e spesso malati o feriti si aggirano nella periferia esterna della città in zone boschive in cerca di cibo. Proprio per la mancanza di nutrimento, alcuni di questi cani arrivano ad aggredirsi violentemente e cibarsi dei cuccioli per poter sopravvivere”, riferisce Oipa in una nota.
Per aiutarli i volontari si recano nella zona di Kurtkoy Forest almeno 4 volte a settimana. Il meteo non sempre è clemente, ma loro lo sfidano. Anche ogni giorno se poi ci sono cuccioli. Portano cibo secco. Quando i soldi scarseggiano cucinano a casa quel che hanno. Da quelle postazioni, ciotole comuni esposte alle intemperie, i cani hanno sostentamento. Ma sono 500. E in tutto sono 4.000.