Dal 2013 il carcere di Quarto d’Asti in Piemonte è promotore di un’iniziativa davvero innovativa per il recupero degli animali abbandonati nei canili. Trasforma dei cani abbandonati e quasi sicuramente costretti a passare il resto della loro vita in una gabbia di un canile, in veri e propri membri delle forze dell’ordine in gradi di scovare carichi di droga e aiutare la polizia durante il lavoro.Le «unità cinofile» della Polizia Penitenziaria spesso partecipano a controlli per strada, sui treni, nelle scuole e discoteche. Rivolgersi ai canili taglia i costi d’acquisto di cani di razza così si risparmia sull’acquisto degli animali, e dall’altro lato, gli animali vengono salvati da una vita misera in una gabbia di un canile. Sono stati scelti 14 cani su 2000 presi nei canili di tutta Italia: «Fiuteranno la droga».
I rapporti che si sviluppano tra i cani e gli addestratori hanno un margine di affettività molto elevato. Hanno ampi spazi a disposizione in cui correre, giocare e stare a contatto tra di loro. Poi quando un cane poliziotto va in pensione e diventa troppo vecchio, il conduttore diventa il suo padrone proprio per il legame fortissimo che si è creato tra loro dopo aver lavorato tanti anni insieme.Ci sono tantissimi cani nei canili, costretti ad una vita in una gabbia, sarebbe bello se a sempre un maggior numero venisse data una seconda possibilità di vita, perché no, anche nelle forze dell’ordine!