Era l’11 agosto 2018. Il dogsitter a cui era affidato Said, bulldog francese, nel mattino assolato di Napoli lo lascia chiuso nell’auto parcheggiata. Finestrini chiusi, porte chiuse. L’abitacolo si arroventa e il povero cuoricino del cane cede. Said muore dopo un’ora e mezzo di agonia.
“Ora il dogsitter che ha lasciato il cucciolo da solo in auto per ben 90 minuti dovrà rispondere delle sue azioni davanti ad un giudice“, annuncia una nota dell’Enpa, l’Ente Nazionale Protezione Animali ammesso parte civile nel procedimento.
“All’uomo è stato contestato il reato di detenzione in condizioni incompatibili”, si legge nel comunicato. Enpa però fa sapere “che chiederà la riqualificazione del reato a delitto (544-ter), vista il terribile epilogo di questa triste storia”. L’Enpa coglie l’occasione per ribadire l’appello a non lasciare cani chiusi in auto mai, né d’estate né d’inverno.
L’abitacolo, ricordano dall’Ente, impiega pochi minuti a surriscaldarsi o diventare una ghiacciaia. Una trappola fatale per i poveri animali, così come è toccato al piccolo Said: “Le automobili – spiega la nota – non hanno un buon sistema di isolamento termico rispetto alle condizioni esterne”.
E ancora: “Da un punto di vista legale chi lascia un animale in auto rischia, oltre alla contestazione di custodia, anche la contravvenzione per abbandono. Nel caso in cui dovesse succedere qualcosa o l’animale dovesse subire sofferenza per tale abbandono, configura un vero e proprio delitto, ovvero maltrattamento di animali, aggravato, se il povero animale dovesse morire”.