Il cagnolino del carcere di La Joya era lì per sollevare gli spiriti, certo, ma non certo fornendo ai detenuti sostanze stupefacenti. Eppure era proprio questo che faceva. A sua insaputa, infatti, il cane era usato come corriere per portare da un braccio all’altro, da una all’altra cella, di mano in mano ai detenuti, messaggi in bigliettini o dosi di droga. Un carcerato gli inseriva il messaggio sotto al collare e lui – ignaro – girellando prima o dopo lo portava a destinazione.
Finché non se n’è accorta la polizia penitenziaria. Le guardie hanno individuato un biglietto che spuntava da sotto al collare del festoso quattro zampe. I messaggi servivano a scambiare informazioni, ma anche a ricevere e inviare le ordinazioni di sostanze illecite. Si concludevano, in fondo, con la richiesta di formulare eventuali richieste.
Adesso le guardie carcerarie e il direttore del penitenziario stanno prendendo le contromisure, rinforzando i provvedimenti relativi alla sicurezza così da evitare il consumo di sostanze vietate tra le mura della prigione. Il cagnolino, staffettista a quattro zampe a sua insaputa, è stato scagionato da ogni qualsivoglia responsabilità.