Una storia questa che ci ha spezzato il cuore.
L’uomo aveva deciso di abbandonare Rocky un cane di tre anni, buttandolo dal finestrino della sua auto in corsa. Rocky ferito e zoppicante fu ritrovato per strada da una signora che lo accompagnò al canile del municipio. Grazie al microchip l’animale fu riconsegnato al padrone che nell’occasione sostenne che Rocky fosse fuggito di casa.
L’uomo decise così di sbarazzarsene definitivamente facendo sopprimere il povero animale da un veterinario con un’iniezione intracardiaca di Tanax.
La vicenda suscitò la vibrante protesta di numerose associazioni animaliste. L’anziano proprietario dell’animale è stato così condannato ad un anno e due mesi di reclusione dal giudice monocratico del tribunale di Rovigo per i reati di maltrattamenti e uccisione di animale. Con lui condannato ad un pena di anno di reclusione anche il veterinario per il quale è sta disposta anche l’interdizione alla professione per un anno.
“La condanna è una decisione rilevante perché sancisce un principio importantissimo” ha dichiarato l’avvocato Ricci che rappresentava l’Ente nazionale protezione animali (Enpa), spiegando: “Un veterinario non può accettare passivamente le richieste di una persona ed uccidere un cane senza prima aver svolto tutti gli accertamenti di legge sullo stato di salute dell’animale, altrimenti non solo tradisce il suo lavoro ma commette un reato”.
Entrambe le pene sono però sospese se verrà risarcito alle parti civili il danno quantificato in 3mila 500 euro. Troppo poco per la vita del povero Rocky.