Denutrito e disidratato, il cane Buck era nascosto dentro la sua cuccia quando sono giunte sul posto le guardie dell’Oipa. Terrorizzato, le sue condizioni di salute erano molto precarie, le unghie erano lunghe per l’assenza di passeggiate e il suo corpo, magrissimo, era ricoperto di piaghe da decubito per la costrizione forzata nella stessa posizione.
Quel povero cane veniva tenuto costretto in uno stanzino buio. Forse il sole non aveva mai scaldato quel corpicino. Le guardie zoofile sono giunte in suo soccorso grazie alla segnalazione dei carabinieri. Il cane trascinava le sue giornate segregato, obbligato a giacere giorno e notte tra i propri escrementi, senza acqua né cibo. Non aveva contatti sociali né con le persone né con altri cani.
Chi lo aveva ridotto in quello stato? “Una trentaseienne in apparenza insospettabile, ben inserita nella società”, riferisce Oipa. Per lei è scattata la denuncia per maltrattamento di animali e detenzione incompatibile produttiva di gravi sofferenze, mentre il cane è stato sequestrato e condotto al sicuro presso il canile comunale di competenza territoriale.