Come per noi umani, anche per gli amici pelosi il fegato svolge funzioni essenziali, poiché concorre al metabolismo e trasforma il cibo in energia, elimina le scorie, regola enzimi e ormoni, etc.: per cui quando Fido presenta problemi al fegato è necessario agire adeguatamente…
Ma quali sono le malattie che possono colpire il fegato del cane?
- Steatosi epatica (fegato grasso), associata a sovrappeso e obesità e caratterizzata da nausea e vomito, dimagrimento rapido, disidratazione e ittero
- Insufficienza epatica: le cellule epatiche necrotizzano (è quello che accade ad esempio in alcune malattie infettive, come la leptospirosi)
- Tumore (frequente soprattutto in cani anziani)
- Epatite Acuta, dovuta ad accumulo di tossine
- Epatite Virale, causata da virus di vario genere
- Cirrosi: stadio finale di un’epatopatia cronica provocata a sua volta da cause virali o batteriche, o sostanze tossiche che inducono una diminuzione delle dimensioni e delle funzioni delle cellule epatiche.
Sintomi dei problemi al fegato nel cane
Come capire se Fido presenta un problema al fegato?
Osservando questi sintomi (i primi aspecifici, cioè presenti anche in altre malattie, e altri propri):
- apatia
- diarrea o stitichezza
- nausea e inappetenza
- sete intensa
- ittero
- ascite addominale, che si manifesta con un accentuato gonfiore della zona.
Gli accorgimenti alimentari nei cani affetti da epatopatia
Per i cani epatopatici la terapia farmacologica è ESSENZIALE, ma anche l’alimentazione speciale, che non è chiaramente curativa, aiuta il peloso a non peggiorare.
In commercio esistono mangimi epatici, come Royal Canin Hepatic, Hill’s Prescription Diet L/D, Prolife Hepatic, e altri; tuttavia anche un cane con epatopatia cronica può essere allevato con un’alimentazione casalinga, a patto di:
- preferire carboidrati complessi (pane e pasta ad esempio) rispetto agli zuccheri semplici
- adottare una buona quota di cibi grassi (al contrario che negli altri cani)
- prevedere almeno il 20% delle proteine di elevata qualità (quelle del latte e quelle vegetali come la soia)
- prestare attenzione al rame, di cui spesso nelle malattie epatiche si registra un accumulo
- aumentare la frequenza dei pasti (anche 5 o 6 in un giorno).