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Razze di cani taglia grande

Mastino Tibetano

Mastino Tibetano


Il Do-khyi o il Dogue Du Tibet è da noi conosciuto come Mastino tibetano o Tibetan mastiff ed è definito un ‘cane da montagna‘. Sono molti gli aspetti che vanno conosciuti e valutati quando si parla di questa razza, anche perché in un passato non troppo remoto veniva considerata come razza potenzialmente pericolosa e faceva anche parte dell’elenco ufficiale. Forse a dargli questa fama sono i suoi trascorsi da cane da combattimento, ma bisognerebbe parlare davvero molto a lungo dell’aggressività dei cani impiegati proprio per i combattimenti. Ad oggi, tant’è vero, il Mastino tibetano è considerato il gigante buono non soltanto dai suoi estimatori ma anche da coloro che in qualche modo hanno avuto l’opportunità di averci a che fare.

La storia e le origini del Mastino tibetano

Il Mastino tibetano oppure Tibetan mastiff non è mai stato ufficialmente riconosciuto come una razza con trascorsi di cane da combattimento. In realtà è sempre doveroso precisare che i cani in precedenza educati ed addestrati per il combattimento non manifestano mai aggressività nei confronti delle persone, neppure se fosse vera la tesi che li vuole rimasti caratterialmente e morfologicamente uguali al passato.
I ‘coach’ dei combattimenti dovevano (per il Tibetan mastiff così come per tutte le altre razze) dirigerli e coordinarli, di conseguenza viene da sé che i cani venivano selezionati ed allevati per essere mansueti e ben disposti nei confronti dell’uomo, che dovevano seguire pedissequamente qualunque ordine gli venisse impartito. Per questo motivo al massimo, se la selezione fatta negli anni è stata inefficace, cosa che insinuano i cosiddetti ‘cinofobi’ e che non trova basi concrete, il cane sarebbe aggressivo soltanto nei confronti dei suoi conspecifici e non verso le persone.
Chiusa questa parentesi, è doveroso parlare delle origini e del passato di questa razza. Ne sappiamo forse poco, ma è uno di quei cani considerati di tipo primitivo, ovvero che non hanno mai subìto cambiamenti né interventi da parte dell’uomo: da quando il Mastino tibetano è stato riconosciuto (anche se non in via ufficiale) ed allevato, non è mai cambiato né è stato l’uomo a desiderare la sua formazione. E’ probabilmente accaduto in modo casuale, ma quello che non si sa è il motivo per cui questo cane sia stato eventualmente selezionato.
Il termine Do-khyi indica, nella lingua originaria, il “cane legato”. La traduzione alla lettera sembra indicare un cane da guardia, ma che nello specifico in Tibet faceva riferimento ad una categoria intera di mastini da guardia selezionati o comunque preservati per il modo ottimale con il quale svolgevano la funzione a cui erano deputati.
Esisteva infatti il Mastino tibetano “dei nomadi”, Brog-khyi, che si occupava di custodire interi villaggi e forse anche per questa ragione era più leggero, agile, snello e più portato alla corsa, e poi il mastino “da monastero”, Rong-khyi, che aveva assolutamente tutti gli aspetti del molossoide, era più pesante, di taglia maggiore e incuteva maggior timore soltanto guardandolo. Questo a causa del fatto che si occupava della guardia ai palazzi dei nobili o dei monasteri, e che per tale ragione dovevano essere supervisionati da cani più possenti e di taglia maggiore.
Marco Polo, nel suo “Milione”, sembra descrivere un cane con tutte le caratteristiche del Tibetan mastiff ma quello che emerge ad tutti i racconti storici che fanno riferimento a questa razza, è che la taglia con cui era conosciuto all’epoca era di gran lunga maggiore rispetto a quella attuale. C’è stato quindi un ridimensionamento che se fosse effettivamente accaduto non confermerebbe la tesi del cane rimasto immodificato nel tempo.

Il carattere e la vita con il Mastino tibetano

Quando viene allevato in famiglia e non allo stato brado, non dimostra assolutamente alcuna traccia di aggressività: neppure tende a dimostrarla quando si occupa di difendere la casa. Allo stesso tempo si dimostra un’autentica guardia del corpo, che più che altro non dimostra un fortissimo attaccamento alla proprietà ma ai membri di tutto il nucleo familiare. Ciò significa che se sente minacciata la proprietà potrebbe non intervenire in modo deciso e decisivo, ma se invece si rende conto che ad essere in pericolo è uno dei membri del suo ‘branco’, allora non ha alcun timore a proteggerlo.
E’ un cane estremamente buono, che da’ l’idea di essere rilassato: è un’idea abbastanza concreta, essendo il Mastino tibetano definito come pigro, che tende a sonnecchiare frequentemente, ma non è un cane che non può essere “risvegliato”. Al contrario, appena viene stimolato, che si tratti di uscire e di giocare, riesce a sfoderare un’energia davvero inaspettata e sembra addirittura un cane vivace.
Un cane da famiglia, quindi: esattamente, se non fosse per un difettuccio che fa parte del suo carattere e che è davvero difficile da gestire e mitigare. Stiamo parlando della sua tendenza ad abbaiare, soprattutto quando cala la notte e ci sono dei rumori ‘normali’ che però lui non riesce ad identificare per colpa del buio. Sicuramente questo può disturbare la quiete del luogo in cui viviamo e può essere un ostacolo per la classica vita in famiglia, ma se proveremo ad addestrare ed educare questo cane anche con l’aiuto di un professionista non ci pentiremo di aver scelto un Tibetan mastiff al nostro fianco per la vita.

Mastino Tibetano: Altezza e Peso

Peso: maschio 65-73 kg / femmina 43-54 kg
Altezza: maschio 66-76 cm / femmina 61-71 cm

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