Il bracco italiano è un cane da caccia dalle origini italiane e che, nonostante questo, non viene spesso riconosciuto se incontrato per strada e non ci sono neppure tanti esemplari impiegati per la compagnia né per altri ruoli. Questa razza però per il suo lavoro è davvero perfetta, ed anche per altri impieghi, tanto che si dice si tratti di una razza che non ha nulla da invidiare ai migliori bracchi e segugi di origini francesi e inglesi. Ecco tutto quello che bisogna sapere.
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La storia e le origini del bracco italiano
Si tratta di un cane dalle origini piuttosto antiche, che ha guadagnato diffusione e rispetto sin dai tempi dell’antica Grecia, con delle menzioni e delle descrizioni che lo riguardavano direttamente addirittura nelle opere di Senofonte. La conferma delle sue origini la abbiamo attraverso uno scritto di Dante “Sonar Bracchetti”, un sonetto in cui si fa un esplicito riferimento ad un ‘bracchetto’: su questa questione ci sono delle controversie in quanto sembra che nella circostanza questa parola significasse “cane che abbaia”, e quindi non fosse una esplicita menzione al nostro bracco.
Ad ogni modo, già nel XV secolo il bracco italiano ha preso sempre più piede fino a diventare un segugio apprezzato anche fuori dai confini nazionali, tanto che venne esportato sul suolo francese (che come già detto aveva già molti bracchi) e scelto dai Re di Francia. In epoca rinascimentale divenne uno dei cani più diffusi e amati in assoluto, e successivamente divenne il cane della nobiltà: veniva infatti impiegato per le battute di caccia all’interno delle ville e dei regni dei nobili. Sembra che sia stato per lungo tempo il cane dei Gonzaga.
Successivamente, nel XX secolo, per una serie di motivi il bracco italiano così come veniva conosciuto è andato via via scomparendo, complici anche degli incroci che venivano fatti con altri esemplari non di razza pura: la selezione e l’allevamento, non fatto con cognizione di causa, stava portando avanti esemplari che non avevano nulla a che vedere con quello originario, e di conseguenza era quasi normale dichiararne l’estinzione. Per fortuna però negli ultimi 50 anni c’è stato un significativo aumento di questi esemplari, che per fortuna vengono sempre più conosciuti anche all’estero.
Inoltre si è tenuto di recente un pesante lavoro di selezione volto a recuperare tutte le caratteristiche tipiche del bracco italiano che erano andate perdute nel suo periodo di maggiore rischio: la cosa è riuscita perfettamente ed in un modo anche davvero sorprendente, in quanto ora abbiamo un bracco a dir poco fedele alle sue origini.
Si sanno poche cose per quanto riguarda gli antenati del bracco italiano, ma sembra che provenga dai molossi oppure dai cani da corsa egizi: sebbene si conosca qualcosa del lavoro di selezione svolto recentemente, si hanno poche informazioni per quanto concerne il modo originario con cui questo cane è stato gestito ed allevato.
Doveroso sottolineare che la paternità umana della razza è attribuita a Paolo Ciceri, che ha allevato in un modo definito dagli esperti ‘maniacale’, recuperando tutti i dettagli importanti e tutte le cose e le razze che hanno dato forma, nel tempo, al bracco italiano.
Il carattere e la vita con il bracco italiano
Il bracco italiano è conosciuto come il cane da caccia per eccellenza ma la verità è che ciò che l’ha fatto amare per anni da tutti i suoi estimatori, è anche la versatilità e la capacità di svolgere diversi ruoli, anche quelli per cui la sua razza non è mai stata selezionata, come ad esempio la guardia. Durante le battute di caccia si comporta anche come uno splendido cane da ferma, ed è proprio la sua versatilità che non gli fa invidiare assolutamente nulla ai bracchi e ai segugi considerati tra i più prestigiosi.
E’ estremamente addestrabile ed accetta volentieri, di conseguenza, insegnamenti, addestramenti e comandi. Ciò non significa che sia sempre piegato alla volontà del padrone e privo di voglia di fare senza essere indirizzato: è un cane molto energico, ma che allo stesso tempo quasi si impone quando si tratta della sua routine. Difatti è un cane estremamente abitudinario che si confonde e non si trova bene se le sue abitudini vengono stravolte: se è abituato a mangiare e dormire a determinare ore, si sconvolgerà se tali ritmi non saranno rispettati.
E’ un cane estremamente buono e mansueto sempre disposto a condividere la sua vita persino con i più piccoli. Non ha problemi con gli altri animali, se non con quelli che scatenano il suo istinto predatorio, ossia quelli di piccolissime dimensioni: ad esempio, nel caso dei roditori è probabile che non riesca a trattenere il suo tipico istinto primordiale. Ciononostante può essere, come tutti i cani, addestrato a convivere con qualunque altra specie: è altrettanto vero che anche i roditori – se sono domestici – devono essere tutelati, perché qualunque cane potrebbe aggredirli.
Questa razza non ha assolutamente in sé tracce di aggresività, ma come la maggioranza dei cani da caccia ha bisogno di svolgere la giusta quantità di attività fisica quotidiana altrimenti potrebbe sfogare le sue frustrazioni tra le mura domestiche. E’ necessario quindi tenere in considerazione che il Bracco italiano certamente non si accontenterà di andare in giro per i bisogni fisiologici ma avrà bisogno di compiti per sfogare tutta la sua energia.
Bracco Italiano: Altezza e Peso
Altezza: femmina 59-62 cm / maschio 64-67 cm
Peso: femmina 30-35 kg / maschio 35-40 kg