Si chiama orologio epigenetico. Che è? E’ il buon caro vecchio adagio che equiparava un anno umano a 7 anni del cane. Ebbene: secondo i ricercatori dell’università della California, a San Diego, l’equivalenza sarebbe da mettere in soffitta.
La materia è stata oggetto di uno studio pubblicato sulla rivista Cell Systems dal team capitanato da Trey Ideker che ha sviluppato un nuovo criterio di comparazione che tiene conto delle differenze biochimiche tra le due specie. Così, ad esempio, gli scienziati hanno calcolato che un cane di un anno è paragonabile a un trentenne. Cane di 4 anni? Uomo di 52. Cane di 9 anni: persona di 68 anni.
Insomma ecco la progressione non è così tagliabile con l’accetta quanto si pensava finora. Ma come mai? Il motivo è la formula, basata adesso sui cambiamenti del genoma dell’uomo e del cane per determinare l’età di una cellula, un tessuto o un organismo.
E’ il regno del complesso, ma lo studio fornisce qualche chiave d’accesso elaborata testando campioni di 105 labrador retriever. Si è scoperto che dopo i 7 anni nel cane il processo di invecchiamento rallenta. Per questo alle equivalenze di cui sopra segue, da parte dei ricercatori, la considerazione che ciò tornerebbe col fatto che a 9 mesi un cane può già avere cuccioli.
Ora Ideker e la sua squadra vogliono andare oltre, analizzando campioni di altre razze per verificare se sviluppo, crescita e invecchiamento seguano gli stessi cicili per tutti i cani oppure no. E insomma Fido quanti anni ha, rispetto a noi? Di preciso preciso non si sa, ma più di quanti si pensasse.