I cappi pronti erano due: uno purtroppo aveva già fatto il suo sporco lavoro quando a San Nicola Varco una donna vi ha trovato appeso un cagnolino ormai morto, la corda stretta al collo e una zampa amputata. L’altro cappio era destinato a un altro quattro zampe che, pur scampato all’atroce fine, però recava evidenti segni di tortura e un orecchio tagliato.
La macabra scoperta è del 17 gennaio 2020 e non è stata che la prima. Il giorno seguente, sempre nella stessa zona dell’Ebolese, un altro cane è stato trovato chiuso dentro a un sacco e con le zampe legate. Respirava ancora, e così come il suo compagno sfuggito all’impiccagione è stato portato di corsa dal veterinario. In tutti i casi le vittime erano cani maschi privi di microchip.
A prendersi cura dei due cani su cui si è abbattuta la cattiveria umana adesso è la sezione salernitana della Lega Nazionale per la Difesa del Cane. Proprio i volontari hanno diffuso tramite Facebook anche le immagini del ritrovamento. Libero e Salvo, così li hanno chiamati. Feriti nel corpo e nello spirito, adesso sono al sicuro. Hanno iniziato le terapie per rimettersi in sesto almeno fisicamente. Nella zona però si fa strada il timore di un seviziatore seriale.
Questa storia non fa che dimostrare come il cane sia il migliore amico dell’uomo, ma non sempre viceversa. Ma per una persona priva di scrupoli che scatena la sua rabbia su animali indifesi e miti, fortunatamente ce ne sono altre pronte a schierarsi dalla parte di questi cuoricini pelosi.
E noi tifiamo per loro, per Libero e per Salvo che adesso già cercano una famiglia che li adotti.