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Esche killer, è allarme in tutto lo Stivale



Esche killer, è allarme in tutta Italia. Dall’inizio dell’anno non si arresta il tam tam di segnalazioni di cani uccisi da veleno, ami, lamette, spugne e altri bocconi dispersi proprio per risultare letali. Le denunce si moltiplicano, e il fenomeno preoccupa per i suoi contorni da escalation a cui potrebbe concorrere l’emulazione.

La cattiveria senz’altro, poiché l’ingestione di questi strumenti di morte provoca negli animali – prima dell’ultimo respiro – sofferenze indicibili. Non solo: lo spandimento di veleni in luoghi pubblici è pericoloso anche per le persone, bambini soprattutto.

A Belpasso, hinterland di Catania, le ultime settimane hanno fatto registrare una strage con 15 cani uccisi, alcuni trovani agonizzanti dai loro proprietari ma insomma: nessuno è riuscito a salvarsi. Non va meglio salendo su per lo Stivale, e i cani vittime sono sia randagi che di proprietà, di razza e non. A Ravenna, polpette imbottite di lumachicida sono state trovate spesso nel parco Teodorico, nel quale i cittadini hanno chiesto l’installazione di telecamere. Una cagnolina si è salvata, ma altri non sono stati altrettanto fortunati.

Veleno anche nei giardini privati

Ma c’è chi si spinge oltre, fino ad avvelenare i cani nei loro spazi privati. Qualche tempo fa era accaduto in Versilia, ma adesso è toccato a un pastore tedesco di Vigonza, provincia di Padova. Il cane è stato avvelenato nel suo giardino durante la notte. Il cane è morto da solo. La sua famiglia lo ha trovato ormai esanime il mattino dopo.

E se a Firenze a inizio anno un cucciolo di quattro mesi è morto avvelenato dopo una passeggiata nel giardinetto di una piazza centralissima della città, lo stesso è capitato nel Bresciano, a Sarezzo. La vittima, un Akita Inu di appena sei mesi. Lì le esche erano state sparse lungo una pista ciclabile, la stessa dove una femmina di Labrador aveva ingerito il veleno alcune settimane prima, spegnendosi dopo giorni di agonia. Biscotti fatali anche in Friuli, fra Tarcento e Moggio Udinese, e qui a lanciare l’allarme sono stati i cittadini in un gruppo Facebook.

Le raccomandazioni

In generale, è raccomandato tenere il cane al guinzaglio come del resto dice la legge, insegnargli ove possibile a non raccogliere cibo da terra e – in caso prenda in bocca qualcosa o nel dubbio in presenza di sintomatologie anomale – portarlo immediatamente dal veterinario.

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