Se oggi c’è il rischio che trasmettano una variante di coronavirus covid-19, è perché a loro lo ha trasmesso l’uomo. E’ accaduto negli allevamenti intensivi della Danimarca in cui sono stipati per alimentare la filiera dei pellami e divenire pelliccia. Malgrado ciò loro, 17 milioni di visoni, sono stati vittime due volte. Sì perché sono stati tirati fuori dalle loro gabbie per essere sterminati. Una strage. I loro corpicini sono stati poi gettati in fosse comuni.
E mentre il Wwf chiede di ripensare i modelli di allevamento intensivi, in Danimarca si è deciso in via precauzionale di bloccare l’attività di allevamento di visoni per tutto il 2021. L’obiettivo è scongiurare il diffondersi della variante covid-19 denominata cluster 5.
La premier danese, Mette Frederiksen, si è scusata in Parlamento e ha ammesso che non vi era una base legale per l’abbattimento di massa dei visoni. Diversi agricoltori avevano protestato contro il massacro ordinato a livello nazionale, facendo presente che non vi erano basi legali per uccidere anche i mammiferi sani. Non è servito.
La Danimarca è il piu’ grande esportatore al mondo di pellicce di visone, con una stima di 15-17 milioni di unità. In Italia, l’Emilia-Romagna ha annunciato di voler progressivamente spingere verso la chiusura degli allevamenti di visone presenti sul territorio, e Lav invita a passare dalle parole ai fatti.