La nota è stata diffusa dall’AIDAA (Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente) ed è drammatica. Dal 20 febbraio 2020 a domenica 8 marzo sono duemila circa i cani abbandonati a seguito dell’emergenza Coronavirus in Italia.
Il dato è sottostimato in quanto stiamo parlando di canili di cui l’associazione si occupa che stanno registrando l’abbandono di circa cento nuovi cani al giorno. E’ facile immaginare cosa stia succedendo nei canili non monitorati e ai tantissimi cani abbandonati per strada (quindi non censiti).
Coloro che hanno lasciato i propri cani in un canile hanno dichiarato di averlo fatto per necessità, di essere ammalati o semplicemente di dover pensare in questo momento alla propria salute e a quella dei propri cari considerando il cane un elemento quasi di disturbo e non indispensabile (questo è uno degli aspetti più tristi). Se si raffronta l’indice statistico con lo stesso periodo dell’anno scorso quest’anno viene registrato un incremento del 30% di abbandoni.
Ancora una volta ribadiamo che ad oggi nessuna fonte scientifica ufficiale dice che il cane possa contrarre e/o trasmettere il coronavirus.
In via cautelativa, i maggiori esperti mondiali suggeriscono di disinfettare spesso, con la clorexdina, il pelo del proprio cane così da combattere, in via preventiva, qualunque tipo di virus, batterio o anche fungo (così come a noi umani viene consigliato di lavarci spesso le mani).
Molto interessanti anche una serie di regole pubblicate dall’AIDAA da seguire in questo periodo quando si porta a spasso il proprio cane: è sempre preferibile indossare mascherine e guanti (meglio monouso). Portare con se il sacchetto per i bisogni e una bottiglietta d’acqua, per lavare la pipì. Cercare di uscire nelle ore meno affollate, quando c’è meno gente e mantenere una distanza di 1 metro dalle altre persone.
Non far indossare al cane alcuna mascherina. Rientrati in casa lavarsi le mani per almeno 20 secondi con acqua e sapone (meglio se igienizzante).
In caso di riscontrino sintomi influenzali, non uscire assolutamente, ma affidare il cane a conoscente, amico o direttamente ad un dog sitter per fargli espletare i suoi bisogni.