“Sempre in prima linea per la difesa dei senza voce“: così Oipa ricorda Lidia Peschechera, trovata uccisa nel suo appartamento a Pavia il 17 marzo 2021. La donna, che avrebbe dovuto compiere 50 anni a luglio, era una animalista molto attiva e delegata dell’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) di Pavia dal 2010 al 2012. Viveva nell’appartamento dove il suo corpo è stato rinvenuto senza vita con 5 gatti.
Le ferite sulla salma della donna, deceduta giorni prima, avevano da subito insospettito gli investigatori che non hanno escluso nessuna pista. Poi, nelle prime ore del mattino successivo, il 18 febbraio, è scattato il fermo nei confronti dell’uomo di 28 anni con cui conviveva da poco. Lui ha confessato di averla strangolata al culmine di una lite. La vittima, nei giorni precedenti al delitto, avrebbe confidato a un’amica la volontà di interrompere la relazione a causa di alcuni comportamenti violenti del compagno.
Adesso l’universo animalista è sotto choc: “Siamo molto addolorati per questa tragedia che ha colpito una di noi”, spiega in un comunicato il presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto. “Sempre in prima linea per la difesa dei diritti degli animali, sognava la pace per tutte le vittime senza voce e un mondo vegano. Era un’attivista a 360 gradi, non escludendo nessuno tra i più deboli. E questo, a quanto apprendiamo leggendo le cronache, forse ha segnato la sua fine”.
La Peschechera è ricordata in particolare da Edoardo Valentini, delegato dell’Oipa di Udine. “Ho conosciuto Lidia nel 2011 ed è stata lei che mi hai fatto conoscere l’Oipa. L’ho ascoltata e ho deciso di diventare anch’io un attivista per la difesa degli animali. E così sono diventato delegato anch’io nella mia città. La ringrazio ancora oggi”, afferma.