E’ il contagio emozionale: l’empatia, ritenuta normalmente appannaggio dell’essere umano in quanto portatore di emotività e affettività. Bipedi presuntuosi. Sì perché anche i cani sono capaci di empatia non solo con l’uomo e in particolare con il loro capobranco a due zampe, ma anche nei confronti dei loro consimili. Insomma, degli altri cani. E sì: tra loro si fanno le facce.
A riscontrarlo è stato uno studio condotto dalle etologhe del Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa
, che hanno osservato le interazioni di gioco di 49 cani. La ricerca scaturita dall’analisi di quei dati è stata pubblicata sulla Royal Society Open Science. L’obiettivo è dimostrare la presenza dell’imitazione della mimica facciale nel cane domestico, ovvero il Canis lupus familiaris.Ebbene, lo studio testimonia la capacità del cane di recepire le emozioni di un suo simile, probabilmente per imitazione. L’individuo che riceve l’emozione imita a livello inconscio l’espressione del muso dell’individuo che la emette. Il fenomeno era noto sinora unicamente presso i primati non umani e umani, in possesso dei ‘neuroni specchio’ deputati a questa attività. Tra i cani, però, nessuno l’aveva mai verificato prima.
Secondo le ricercatrici, questo fenomeno automatico e involontario potrebbe costituire una forma di comunicazione. In effetti, presso gli umani, l’imitazione di una mimica permette di condividere lo stato d’animo della persona ‘copiata’. Nel caso di questo esperimento con i cani, l’emozione condivisa è la motivazione a giocare. Più il fenomeno imitativo è presente nelle interazioni tra i due cani, più la sessione di gioco sarà prolungata.