Un cane o un gatto in casa migliorano la vita dell’intera famiglia, sia da un punto di vista fisico che psicologico; ed è tanto più vero ai tempi del coronavirus…
Coronavirus: cosa accadrà a cani e gatti con la fine della pandemia
Sono davvero tanti gli studi che sono stati condotti in merito ai vantaggi che gli animali domestici apportano a tutto il nucleo familiare. Vantaggi sia fisici che psicologici.
Uno di questi studi analizza il loro impatto sulla salute del cuore: avere un cane, tra passeggiatine mattutine e serali e corse al parco, migliorerebbe l’attività fisica e ridurrebbe il rischio di malattie cardiovascolari.
In altri studi possedere un cane è stato collegato a una migliore salute mentale e a una minore percezione dell’isolamento sociale.
Il cane all’interno della famiglia è un catalizzatore di serenità, genera atteggiamenti positivi, sconvolge favorevolmente la routine familiare.
Ciò è frutto di una nuova concezione del cane: non più relegato a semplice animale da compagnia, ma vero e proprio componente della famiglia.
La funzione “salvifica” di Fido è ancor più evidente in un momento come quello attuale, durante il quale i rigori della quarantena sono mitigati dalla loro dolce e calmante presenza.
A godere di questo momento non siamo solo noi umani, ma anche gli amici animali, che sperimentano uno strettissimo contatto con l’intera famiglia, come probabilmente non era mai accaduto.
Ma la questione è proprio questa: cosa accadrà quando la situazione tornerà alla normalità, e i componenti del nucleo saranno nuovamente presi dalle loro occupazioni?
Come vivranno Miao e Fido questo distacco?
Pericolo depressione!
Il ritorno alla quotidianità potrebbe essere traumatico.
Gli animali domestici potrebbero soffrirne molto, e rischiare anche di ammalarsi psicologicamente.
Cani e gatti sono molto routinari, e questa esposizione alla presenza continua dei padroni può diventare un problema quando tutto finirà.
Potrebbe generare ansia da separazione, vomito, diarrea, minzione in casa.
Oppure comportamenti aggressivi, con la distruzione di mobili o altri oggetti.
Gli animali potrebbero manifestare apatia o comportamenti stereotipati, come il leccarsi le zampe fino a provocarsi lesioni.
E non solo il cane ma anche il gatto potrebbe essere preda di depressione.
E’ possibile cercare di prevenire questa sindrome da post coronavirus ritagliando durante il corso della giornata dei momenti e degli spazi di solitudine, ad esempio lasciando cane o gatto in un’altra stanza, oppure dandogli dei giochi che l’animale adopererà da solo senza il nostro coinvolgimento.
Tutto questo in attesa che si possa festeggiare insieme la sconfitta del Covid-19 con una bella e lunga gita fuori porta…
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