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Feromoni per cani e gatti: cosa sono e quando adoperarli

feromoni per cani


In commercio sono numerosi i prodotti che contengono feromoni di sintesi per cani e gatti.
Prodotti che presentano la forma di diffusori, collari, vaporizzatori.

Ma cosa sono i feromoni per cani e gatti e come e quando usarli?
Vediamolo insieme.

Cosa sono i feromoni per cani e gatti

I feromoni sono sostanze chimiche che espellono insetti, pesci, rettili e mammiferi.
In particolare, tra i mammiferi sono i carnivori a possedere il maggior numero di strutture adibite alla produzione di feromoni.

Strutture collocate in particolare nell’epidermide e nelle mucose attorno agli orifizi (bocca, ano, etc.).

Nel cane e nel gatto i feromoni vengono escreti principalmente dalle ghiandole periorali, dalle ghiandole sebacee del solco intermammario, dalle ghiandole ceruminose del padiglione auricolare, dalle ghiandole anali, dalle ghiandole sottocaudali e sopracaudali della coda e dalle ghiandole podali.

E’ inoltre possibile trovare feromoni anche nella saliva, nelle urine, nel liquido amniotico e nelle feci.

Dopo essere stati prodotti dall’animale, in modo involontario, i feromoni possono essere trasmessi attraverso l’aria e l’acqua oppure depositati su superfici o sul suolo.

Dopodiché un cane o un gatto palesano un atteggiamento tipico quando li percepiscono.
Il cane solleva il labbro superiore, per poi leccarsi e arricciare il tartufo.
Il gatto invece muove la lingua.

Ma a cosa è finalizzato tutto questo processo?
A cosa servono i feromoni negli animali (e a dire il vero anche nei vegetali)?

Sono adoperati per comunicare.

Anche se il meccanismo fisiologico attivato dalle secrezioni feromonali resta ancora in parte incompreso, due cose sono certe:

  • a seconda delle ghiandole che le secernano, i feromoni determinano una precisa funzione comportamentale dell’animale (esistono feromoni di adozione, presenti nel liquido amniotico, che determinano il legame di attaccamento tra madre e cucciolo; quelli sessuali, coinvolti nel corteggiamento e accoppiamento; quelli territoriali, utili a delimitare gli spazi propri di ciascun animale; quelli di pericolo, liberati in situazioni a rischio; quelli sociali, utili alla comunicazione)
  • le sostanze, una volta emesse, riescono a modificare il comportamento di un altro animale della stessa specie.

I feromoni nella terapia comportamentale

L’idea che i feromoni potessero essere utilizzati nella terapia comportamentale nacque negli anni novanta con gli studi sul comportamento di marcatura facciale e urinaria del gatto.

Da quel momento si è proceduto a sintetizzarli.
I feromoni sintetici non sono altro che delle copie di quelli che vengono prodotti dai nostri animali, come detto in modo involontario.

La feromonoterapia può svolgere un ruolo importante in cane e gatti che presentano uno stato patologico ansioso, fobico o depressivo ed è da utilizzare sempre in associazione ad un progetto riabilitativo e in alcuni casi ad altri strumenti terapeutici (farmacologici ad esempio).

Trovano impiego al fine di rasserenare l’animale in situazioni di stress: percependoli il gatto e il cane capiscono che quella zona è tranquilla e sicura.
Inoltre servono a rendere il gatto o il cane più ricettivo ad assimilare la terapia cognitivo-relazionale elaborata dal veterinario comportamentista.

E dunque possono essere adoperati quando si inserisce un nuovo animale o persona in casa ivi inclusa la nascita di un bambino, quando arrivano ospiti, in ambulatorio per tranquillizzare i pazienti, quando si cambia casa, quando si affronta un viaggio.

Insomma, i feromoni per cani e gatti sono utili in tutte le possibili condizioni di stress, che spesso per gli animali equivalgono ai cambiamenti!

Credits Foto: Pixabay.com

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