Per fortuna il sentire comune sui cani ha subito una notevole maturazione -non ovunque, non da parte di tutti, complice anche una politica, almeno quella nostrana, poco attenta a riguardo.
Ma in linea generale oggi si tende a reputare Fido parte della famiglia, e non più una semplice appendice!
E allora scopriamo qualche curiosità sui cani: vi assicuriamo che molte nemmeno noi le conoscevamo!!!
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Aspetti “tecnici” e curiosità sui cani…
Cominciamo appunto da alcune caratteristiche del nostro amico:
- il suo olfatto è 10.000 volte più sensibile di quello umano
- può essere addestrato a individuare il cancro e altre malattie
- i Border Collie, i Barboni e i Golden Retriever sono considerati i cani più intelligenti
- i cani possiedono un’indole possessiva e per questo possono avere attacchi di gelosia
- l’unico cane che non abbaia è il Basenji
- Fido non soffre di daltonismo (come spesso si dice): gli mancano solo i recettori del rosso (quindi non vede questo colore)
- l’Alaskan malamude può resistere a temperature fino a 70 gradi sotto lo zero
- una femmina non sterilizzata e i suoi discendenti possono dare vita a oltre 67000 cuccioli in sei anni (ecco perché chi ama gli animali si impegna affinché i randagi vengano sterilizzati).
Curiosità sui cani e sul nostro modo di interfacciarci con loro…
Nonostante la nostra relazione con Fido risalga ad almeno 12 mila anni fa, quando cominciammo ad addomesticarlo, il linguaggio umano che a lui si riferisce è piuttosto ambivalente.
Il suo nome ha assunto anche accezioni e connotati negativi.
Si pensi all’espressione “figlio d’un cane”, oppure allo spregiativo “cagna” che allude ai licenziosi costumi sessuali di una donna, o anche a “tenere il muso” inteso come espressione sofferente e di distacco.
Non va meglio con altre espressioni come “solo come un cane”, “vita (tempo/sera/freddo) da cani, che lasciano presagire il triste destino di (alcuni) quattrozampe!
Per fortuna c’è spazio anche per intercalari positivi.
Uno su tutti: “fedele come un cane”.
La meraviglia di essere cane!
Ed è proprio con una serie di curiosità in tono positivo che vogliamo concludere.
La prima è che negli Stati Uniti i cani sono riconosciuti come “presidio medico necessario” (cosa buona e giusta).
La seconda: il 21 novembre 1990, Bill Irwin fu il primo non vedente a concludere la Appalachian Trial (un gara a piedi tra territori impervi, lunga più di 3400 Km), grazie all’aiuto dell’instancabile cane guida Orient (ci avremmo scommesso tutto!).
Infine: si narra che nel 1606, all’età di 5 anni, Luigi di Borbone, futuro Luigi XIII, Re di Francia, diede un pezzo di pane a un cane. Una dama di corte, infastidita dal gesto, rimproverò il potente bambino, dicendo: «Signore, non si dà il pane ai cani: lo si dà ai poveri». E il piccolo risposte: «Perché? I cani sono ricchi?» (non è un caso, a nostro avviso, che sia stato soprannominato “il Giusto”!)…