Le mostre canine, o esposizioni canine, sono parecchio diffuse in particolar modo tra chi gestisce allevamenti anche amatoriale, oppure tra i privati. Nell’immaginario collettivo è sufficiente portare il proprio cane alla mostra e tutto sarà perfetto, ma in verità c’è un’organizzazione abbastanza complicata dietro, ed un addestramento da dover impartire per fare in modo che l’animale si comporti al meglio.
Mostre canine, le prime cose da fare
L’addestramento è fondamentale per partecipare alle esposizioni cinofile, ma ci sono tante altre cose anche di tipo burocratico da sbrigare. In primo luogo le mostre canine si svolgono soltanto tra soggetti di razza: questo è ovvio, in quanto i giudici possono dare delle risposte e nel caso stilare una classifica soltanto valutando lo Standard. Più il cane ci si avvicina, più è considerato di pura razza, anche se esistono i soggetti ipertipici che non guadagnano molti punti nelle mostre.
Un’altra cosa da fare è verificare che il proprio cane non sia sterilizzato né castrato, in quanto in questo caso non sarà possibile partecipare alle mostre canine. Ovviamente questa è una nostra libera scelta anche in considerazione del fatto che la riproduzione è utile soltanto a scopo professionale e se fatta professionalmente: cucciolate casalinghe generalmente non portano a nulla di buono e sono frutto di leggende secondo le quali il cane debba accoppiarsi almeno una volta nella vita.
Per quanto riguarda l’addestramento, nota importantissima, è possibile iscrivere il cane ad una scuola di addestramento all’esposizione: non è affatto obbligatorio, ma è estremamente consigliato.
L’addestramento per le esposizioni
La prima cosa che bisogna fare è insegnare al cane a stare fermo. Il soggetto deve stare fermo e ritto mentre l’handler, o in questo caso il proprietario, è seduto o inginocchiato. E’ necessario mettere in pratica lo stesso stile di addestramento che per il “Fermo” normale (quindi è utile che il cane già conosca tutti i comandi base), facendo un cenno con la mano e poi allontanandosi lentamente.
E’ necessario anche lavorare sull’espressione del cane, che dev’essere viva e all’erta. Per farlo, dapprima lo si coinvolge con un’esca alimentare, oppure soltanto tenendo il collare sollevato (in modo che guardi davanti a sé). Ci sono alcuni cani che necessitano soltanto di avere un aiuto con il collare, ed altri che si distraggono facilmente e a cui dobbiamo insegnare di guardare l’esca.
Anche l’andatura, o falcata in questi casi, dev’essere gestita efficacemente. E’ indispensabile che il cane impari a trottare, sempre attraverso l’esca, senza correre e senza comportarsi in modo scomposto. Se dovesse comportarsi male, potremo rimproverarlo ma dovrà trattarsi di un rimprovero fermo e deciso, senza grida né altro.
Quando il cane trotta in linea retta, il proprietario deve fare dietrofront portando l’animale al punto di partenza. A questo punto bisognerà passare alla posizione del Fermo. Si chiama “Down and Back” ed è importantissima nelle mostre canine, per questa ragione è necessario insegnare questi movimenti come prima cosa.
E’ chiaro che ci voglia del tempo per insegnare al cane tutto questo, per tale ragione prendiamoci anche più di un mese per portare a termine l’addestramento.